Prefazione di Lorenzo Quilici
La storia sulle antiche origini della periferia di Roma è pressoché sconosciuta. In questo libro l’Autrice restituisce dignità ai toponimi di quelle località che oggi occupano l’area che fu dell’immensa tenuta di Torrenova. Ne spiega l’origine, ne illustra i singoli monumenti, le antiche strade, gli acquedotti, i sepolcri, i casali, le torri, dal suo racconto anche i fossi e i pantani riacquistano una dimensione storica. Nel VII secolo a.C. questa area corrispondeva all’agro Pupinio, il territorio della tribù Pupina, una delle sedici tribù rustiche tra le quali era suddiviso l’agro romano antico. La denominazione Torrenova comparve intorno al XV secolo. Il possedimento nel XVI secolo apparteneva alla famiglia Cenci, cui fu confiscato a causa delle celebri vicende giudiziarie connesse con l’omicidio del famigerato Francesco Cenci, delitto commissionato dai suoi stessi figli. Si deve tuttavia a lui il merito di aver acquistato e unito alla tenuta di Torrenova la maggior parte dei fondi attigui, realizzando uno dei più importanti latifondi della Campagna Romana. Nel 1600 questa tenuta fu acquistata all’asta da Giovanni Francesco Aldobrandini, nipote del pontefice Clemente VIII (1592-1605), il papa che all’alba dell’anno giubilare del 1600 aveva fatto giustiziare Beatrice Cenci, permettendo così al fisco pontificio di impossessarsi di Torrenova. Nel febbraio del 1683, la tenuta passò in eredità a Giambattista Borghese, figlio di Olimpia Aldobrandini, principessa di Rossano. Da allora, e fino al 1928, il grande latifondo appartenne alla nobile famiglia Borghese.
Rita Pomponio è nata nel 1956 a Roma (nel territorio dell’antica tenuta di Torrenova). Ha recentemente pubblicato un romanzo dal titolo Il prisma di cristallo”, in cui svela la realtà quotidiana di un paese di provincia sotto forma di romanzo psicologico.
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