OPUS/1
Collana de La Sapienza diretta da Roberto Cassetti e Marcello Fagiolo
Comitato scientifico: Emanuela Belfiore, Beatriz Blasco Esquivias, Giovanni Carbonara, Roberto Cassetti, Joseph Connors, Marcello Fagiolo, Francesco Paolo Fiore, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Marco Romano, Samir Younés
Il libro ritesse le fila del lungo percorso di idee e di realizzazioni del verde urbano a Roma dall’antichità ai giorni nostri. La storiografia sul verde è infatti una storia interrotta che si è esaurita per lo più nello studio delle splendide realizzazioni del passato, tralasciando le relazioni con il tessuto urbano e ignorando sistematicamente l’ultimo secolo. Il libro cerca dunque di riunire le vicende del verde in una sintesi generale, legandole alla città, al contesto in cui sono state concepite e alle idee che le hanno generate. Chiarire tutto ciò appare fondamentale per comprendere le fratture che si sono create tra il verde storico e quello moderno e contemporaneo e per aiutare a delineare il ruolo che tutto il sistema del verde può assumere nella città attuale: nella qualificazione della forma urbana e nella ricomposizione degli equilibri ambientali.
Scritti di Emanuela Belfiore, Carla Benocci, Alberta Campitelli, Roberto Cassetti, Gabriella Cimino, Alessandro Cremona, Umberto De Martino, Marcello Fagiolo, Alessandro Mazza, Susanna Le Pera, Piero Maria Lugli, Alessandro Mazza, Mauro Pagnotta, Rodolfo Violo
Roberto Cassetti è autore del saggio “Da strutturazione formale a trama ecologica: l’evoluzione dell’idea di verde nell’ultimo secolo” (pp.221-315). In esso si tenta di mettere a fuoco, attraverso un’analisi dei piani e delle realizzazioni a Roma, le radicali trasformazioni nella concezione del verde e nell’idea di città (da progetto fisico, in cui il verde, concepito come luogo urbano, è costruito secondo regole formali; a progetto funzionale, in cui il verde, scomposto per funzioni e ridotto a puro supporlo bidimensionale, assume il ruolo di tessuto connettivo della città; a guida infine delle trasformazioni edilizie, in cui il verde diventa una trama ecologica che reimmette la natura nella città) succedutesi dall’Unità d’ltalia ad oggi. Trasformazioni che hanno creato profonde fratture tra il verde contemporaneo e quello storico. Fratture che devono essere superate per riattribuire a tutto il sistema del verde una precisa collocazione nel disegno della città contemporanea, come luogo urbano nella ricostruzione di una rete di spazi pubblici, e come natura nella ricomposizione degli equilibri ambientali.
Emanuela Belfiore è autore del saggio “Il verde storico nella costruzione della forma urbana: permanenze e declino” (pp. 193-220). In esso si tenta di dimostrare come, attraverso diverse alterne vicende, quel patrimonio di natura urbana” che è il verde nella città di Roma, si sia costituito in un vero e proprio schema organico dotato di un definito e stabile rapporto con l’organizzazione della città. La disamina di questa tesi porta ad individuare come costruzione di “lunga durata” della storia dell’urbanistica, la formazione, prima di grandi insiemi nella Roma antica consacrati alle vicende dello spazio verde urbano, poi della successiva ripresa e sviluppo di questi grandi sistemi verdi con le nuove ville dal Rinascimento all’Ottocento, che riconquistano le antiche aree verdi della città antica. Si individuano così, con tutte le ricadute paesaggistiche, funzionali e scenografiche, tre rilevanti settori verdi: quello a Nord Est, ad Est e quello a Sud Ovest. Questi sono successivamente analizzati nei caratteri e nel ruolo, e nelle trasformazioni subite nell’impatto con il riassetto e lo sviluppo di Roma capitale.
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