Questo testo celebra la famiglia Corcos Boncompagni e la loro casa, esimia dimora tra i palazzi nobiliari del rione Ponte. Ebrei e ricchi mercanti, i Corcos abiurano sotto Gregorio XIII e diventano cattolici e nobili, assumendo il cognome e l’arme del papa regnante, oltre a privilegi e cariche onorifiche.
La storia della famiglia è anche la storia di un aspetto di Roma barocca.
Il palazzo di Monte Giordano, costruito a metà del ’600 da Pietro Boncompagni (1592-1664), fu in gran parte decorato da Carlo Cesi, in occasione delle nozze della figlia Maddalena con Filippo Camerata, sulla base di un programma ispirato a quello della galleria dei Carracci di palazzo Farnese, aggiornato, nel diverso spirito del tempo, ai pensieri ed agli ideali del Committente, profondamente intriso della spiritualità filippina. I restauri del piano nobile, commissionati dal Consiglio Nazionale Forense, incentrati su un progetto umanistico radicato nei valori spirituali e materiali dell’uomo, hanno rimesso in luce ed in valore la bellezza dell’immobile, che torna oggi a vivere ad emozionare.
Eliana Uttaro, architetto, laureata all’Università degli Studi di Roma La Sapienza”
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