La città come testo

Contraddizione e certezze sembrano essere ormai gli assiomi su cui si fonda la città contemporanea, perennemente oscillante tra una concretezza derivata dalla impronta lasciata dalla storia e una complessità multiculturale e multimorfologica che le vicende della contemporaneità trasferiscono sui modi dell’architettura costruita. Non è tuttavia solo la città, nella sua tradizionale accezione, ad essere investita da una nuova dimensione di lettura, che rifonda i termini della critica sulle sue parti significative centro storico, centro urbano, periferia, aree del margine”, ma quello spazio del suo intorno che le garantisce esistenza e posizione culturale specifica e sul quale la forma urbis, nelle sue più dilatate manifestazioni, incide fino a parteciparlo intimamente, marcandolo come territorio urbano. Paesaggio, ambiente, cultura del costruito, storia delle presenze istituzionali e delle tracce culturali, sono i paradigmi rinnovati di una posizione estetica che osserva la città e la sua realtà complessa, coinvolgendo le nuove occasioni categoriche di frammentazione, discontinuità, attraversamento, contaminazione, ibridazione, periferia, come altri modi della comprensione dei fatti urbani e del loro irraggiamento territoriale e della stessa rifondazione del principio di confine.