Dal punto di vista psicologico G. F. Gemelli appare un personaggio singolare la cui voglia di agire, di vedersi in azione rinvia al mito di Ulisse. La leggenda dell’eroe, col quale l’uomo occidentale ha sentito maggiore affinità, diventa l’immagine mitologica nella quale G. F. Gemelli rispecchia la sua anima di pellegrino errante. E questo gli permette di vedere il meraviglioso nel quotidiano, l’eccezionale nel banale. Tutto ciò trova conferma nel proverbio che riporta nel vol. II del Giro del Mondo satius est mundum peragrare,quam ipsumet possidere” (Scalig. Proverb. Arabic.). G. F. GemelliCareri compie i suoi studi a Napoli al tempo della Riforma di Lemos in un Collegio di Gesuiti, raggiungendo il Dottorato in Giurisprudenza. Una volta conseguita la laurea non ritorna in Calabria, ma rimane a Napoli, perché l’ambiente natio, Radicina, non lo aiutava a realizzarsi intellettualmente. Nel 1685 per le persecuzioni nell’espletamento del lavoro G. F. Gemelli è costretto a lasciare la Giudicatura e partire per un lungo viaggio, spinto dalla curiosità di conoscere l’Europa. Nell’opera I Viaggi in Europa egli fa il punto sulla situazione della Giurisprudenza nella società napoletana a cui era legato personalmente e sulla condizione dell’intellettuale napoletano alla fine del seicento. Egli, calabrese di un piccolo casale dello Stato di Terranova, non potendo dimostrare di appartenere all’alta aristocrazia di Napoli, per avere incarichi e posti nella Giudicatura del Regno, né volendo accedere a questi con il sistema della venalità, è costretto a contare sulle sue forze e sulle sue capacità. Questa sorte comune a tanti altri intellettuali Calabresi e l’ambizione continuamente frustrata lo spingono ancora una volta alla rottura con il suo ambiente e verso la metà dell’anno 1693 si imbarca per un viaggio intorno al mondo, nonostante i tentativi di dissuasione da parte degli amici. Da una lettura attenta del Giro del Mondo emerge una missione segreta, delicata e pericolosa con aspetti molteplici, anche se mascherata da una forte curiosità culturale: 1) Ambasciatore dei Principi Cristiani per conto del Regno di Napoli, 2) Inviato apostolico per conto di S. S. il Papa, 3) Informatore della Repubblica delle Lettere di Napoli su incarico del Consigliere Amato Danio, Presidente dell’Accademia. Alla fine del viaggio l’autore cessa di essere un occidentale e diventa un uomo appena riesce ad assimilare l’esotico dentro di sé, a trasformare l’immagine di ribellione e di diversità in figura del ritrovamento. Ed allora scopre che accanto alla civiltà europea occidentale vi sono tante altre civiltà che meritano di essere conosciute.


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